Nella vita come nei giochi il pensiero di Maria Montessori fonda le sue radici sull’operatività, sul fare consapevole, sulle azioni calibrate per età e sviluppo psicologico e fisico. Il bambino ha bisogno di sperimentarsi attraverso il gioco e le attività pratiche, ha bisogno di capire, di sbagliare e riprovare.
Ha bisogno di un ambiente strutturato, in cui potersi muovere in autonomia e libertà senza dovere necessariamente ricorrere alla figura dell’adulto. Bicchiere dell’acqua a portata di mano per poter bere quando sente la sete, giochi da poter prendere e aprire quando avverte la curiosità, porte da poter aprire o chiudere, incastri e travasi da poter sperimentare.
Pensando che tutto si può fare, e rifare. Costruire, distruggere, ricostruire in modo diverso e ogni bambino lo fa a modo suo, con i suoi tempi, i suoi ritmi, le sue necessità, la sua maturazione. L’adulto è una guida, una presenza silenziosa che non si sostituisce al bambino, non lavora per lui ma con lui, costruisce un ambiente a misura di bimbo/a che si evolve con il modificarsi delle esigenze , offre stimoli adeguati, poi lascia che il bambino si sperimenti.
Per questi motivi l’essenza della pedagogia montessoriana viene sintetizzata nella famosa frase
“AIUTAMI A FARE DA SOLO” .